Il ghiro: descrizione, dove osservarlo e foto.

ghiro
ghiro che si è arrampicato su una corda

Il ghiro e un animaletto molto opportunista e si abitua perfettamente alla vita vicino all’uomo, colonizzando soprattutto vecchi solai.

ordine: Roditori

famiglia : Gliridi

dimensioni: lunghezza testa-corpo: 120-200 mm; coda: 110-150 mm; piede posteriore: 24-34 mm; orecchio: 16-24 mm
peso : 70-180 g

periodo riproduttivo : maggio-set­tembre

parti: 1 all’anno, da giugno a ottobre
numero di piccoli per parto : 4-7
maturità sessuale: 1 anno
età massima : 4-5 anni
habitat: boschi misti di latifoglie e conifere (di rado) in pianura e in collina (non oltre i 1000 m); giardini e frutteti

specie simili: quercino: più piccolo, bande nere intorno agli occhi; colore meno uniforme; coda folta solo all’estremità.

Si dice spesso, dormire come un ghiro, in effetti, è un dormitore d’eccezione: basti pensare che, alle nostre latitudini, trascorre la metà dei suoi giorni in un sonno profondissimo, mentre nei climi freddi il suo letargo è addirittura più lungo. Anche durante la buona stagione dorme molto, riducendo in genere la sua attività alle ore notturne.

ghiro che si prepara per il letargo
ghiro nel nido pronto per il letargo

Trascorre il letargo in tane situate a mezzo metro sotto terra, oppure dentro buchi di vecchi muri, in granai, stalle o legnaie. Prima di questo riposo invernale il ghiro è molto grasso (arriva a pesare anche 200-300 grammi), cosi da poter favorire un lungo digiuno.

Da notare, al riguardo, che se al risveglio il ghiro si ciba principalmente di vegetali, integrando la dieta anche con insetti, uova e nidiacei di uccelli, viperidi e molluschi, prima di cadere in letargo (in autunno inoltrato) le sue attenzioni si rivolgono soprattutto alle ghiande di quercia e di leccio che gli consentono, appunto, un rapido ingrassamento. L’alimentazione, insomma, è molto variata e questo spiega la versatilità del ghiro e il suo successo ecologico.

Oltre alle sue riserve organiche, l’animale dispone anche di una grande quantità di riserve alimentari, ben immagazzinate nel nido invernale, le stesse non verranno toccate fino al momento del risveglio (nella tarda primavera), quando, dimagrito più della metà del suo peso, il ghiro sarà troppo debole per andare in giro a procacciarsi del cibo.

Sembra che il nostro amico non si svegli mai durante il periodo di letargo perché si trova in uno stato di grande rallentamento metabolico e nervoso: la sua temperatura corporea, normalmente di 35,5°C, si abbassa fino ad avvicinarsi a quella dell’ambiente.

Questo roditore, appartenente alla famiglia dei Gliridi (della quale è la specie di mole maggiore), ha un aspetto che a prima vista potrebbe farlo scambiare per uno scoiattolo o un quercino. E lungo 12-20 centimetri, oltre la coda di 12-15, e il suo mantello, rivestito di pelo uniforme, è grigio-argenteo con parti ventrali biancastre. Le orecchie sono piccole e rotonde, gli occhi assai sporgenti. Emette uno squittio prolungato del tipo uuiìì.

Il ghiro, come si è detto, ha abitudini notturne e soltanto in cattività si trasforma in un animale anche diurno. Di giorno, durante l’estate, dorme in un nido globuloso che con fronde e stecchi si costruisce fra i rami, o in nidi riattati di qualche uccello, oppure ancora nelle cavità degli alberi rese accessibili dai fori praticati dai picchi.

Al tramonto esce per passeggiare agilmente sui rami degli alberi e dei cespugli, saltando di ramo in ramo. Non ha problemi di orientamento perché, oltre al finissimo olfatto, possiede dei grandi occhi sensibili come quelli dei gatti.

Gran parte dell’attività notturna è dedicata alla ricerca del cibo. Date le sue esigenze alimentari, è chiaro che l’habitat di questo animale non è ristretto a una particolare formazione vegetale, ma ne comprende varie, da quella di pianura fino a quella dei 2000 metri di quota. L’ambiente preferito, però, è situato poco sotto i 1000 metri di altezza e comprende i boschi misti di castagni, querce e conifere.

A oltre un mese dalla fine del letargo, i ghiri entrano nel periodo degli amori e si accoppiano. Si verifica un parto all’anno: dopo una gestazione di 29-30 giorni vengono alla luce 5- 7 piccoli ciechi e nudi.

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