L’Orango: descrizione, comportamento e foto.

orango maschio
orango maschio con tipiche guance da adulto

Pongo pygmaeus

Le braccia lunghe e molto forti e le mani abili sono strumenti indispensabili per sopravvivere fra gli altissimi alberi della foresta pluviale.

I maschi hanno guance con sacchi laringei larghi e carnosi, con cui impressionano le femmine e i rivali.

Il pelo rossastro del corpo è molto lungo sulle spalle, dove forma una sorta di cappa anti-pioggia.

Le mani hanno quattro lunghe dita e pollice opponibile, che consente all’orango di arrampicarsi e manipolare il cibo.

Le braccia: L’orango usa le lunghe e potenti braccia per passare da un albero all’altro e lasciarsi penzolare dai rami.

I piedi sono larghi e piatti, hanno dita straordinariamente lunghe. L’alluce è opponibile e consente una presa salda.

Il piccolo alla nascita i piccoli sono minuscoli, ma riescono subito ad aggrapparsi al pelo della madre.

DATI ESSENZIALI

Maschio 60-90 kg; femmina 36-50 kg

Testa e corpo non oltre 1,5 – l’apertura delle braccia può arrivare a 2,5 m

In genere a 7 anni le femmine raggiungono la maturità sessuale per il maschio non prima dei 13-15

La riproduzione avviene tutto l’anno con un periodo di gestazione di Circa 275 giorni.

Si nutre prevalentemente di frutta, foglie, bacche e noci; a volte piccoli , mammiferi, uccelli, uova e invertebrati

Vita media 35-45 anni

• L’orango ha due sottospecie, il Pongo pongo pygmaeus del Borneo e il P. p. abelii di Sumatra. È parente anche del gorilla (sotto) e dello scimpanzé.

La femmina dell’orango dedica moltissimo tempo alla prole. Allatta i piccoli per oltre tre anni e, talvolta, li segue ancora per alcuni anni per insegnar loro a provvedere a se stessi.

femmina dà alla luce un unico figlio dopo un periodo di gestazione che può durare anche 8 mesi e mezzo. Per i primi 4-6 mesi il piccolo si allontana solo raramente dalla madre, da cui ha molto da imparane: per esempio quali piante mangiare e dove trovarle nella giungla.

cucciolo di orango
cucciolo di orango

Il piccolo viene svezzato soltanto verso i 3 anni e mezzo: si tratta di uno dei più lunghi periodi di svezzamento. In seguito può rimanere con la madre fino alletà di 5 anni, continuando a ricevere da essa nozioni sulla vita e sulla condizione di genitore.

L’arboricolo orango vive nelle rigogliose foreste pluviali del Borneo e di Sumatra.

L’orango è diffuso nelle calde e umide foreste tropicali dei Borneo e di Sumatra, che coprono bassipiani, colline e persino paludi costiere. Il sottobosco è così fitto da ostacolare gli spostamenti al suolo ma l’orango, utilizzando i rami degli alberi come se fossero un’autostrada, gode di un’ampia libertà di movimento.

Le fronde degli alberi costituiscono anche un valido riparo: ogni notte l’orango le usa per costruirsi un giaciglio sospeso sopra il terreno.

Ci sono circa 6000 oranghi nell’isola di Sumatra, mentre nel Borneo sì è scesi da 40 000 esemplari nel 1980 a 16 000 nel 1993.

La IUCN World Conservation Union classifica questa specie come in pericolo a causa della riduzione del suo ambiente naturale.

orango è fondamentalmente frugivoro (mangiatore di frutti). Il 60% circa della sua dieta consiste in frutta selvatica: l’rtchi, frutti del rambutan, dell’albero del pane, manghi e il suo frutto preferito, il durio.Tuttavia, l’elemento più importante nella dieta dell’orango sono i fichi, soprattutto perché essi fruttificano in diversi periodi dell’anno.

Spesso si pensa erroneamente che nelle foreste tropicali il cibo, per esempio frutta e fiori, sia facilmente reperibile. In realtà, questo cibo è sparso in vari punti della foresta e se ne trova in abbondanza soltanto per brevi periodi.

Il comportamento e il metabolismo dell’orango si sono adattati a questa situazione. Da piccolo, esso apprende dalla madre a selezionare gli alberi da frutto ed è capace di ricordarne l’ubicazione e il periodo di fruttificazione. Quando l’orango trova della frutta matura, ne mangia fino a rimpinzarsi per poi partire in cerca di una nuova fonte di cibo. Spesso capita che debba condividere un albero con i suoi simili o con gibboni e uccelli: si tratta di uno dei rari momenti in cui vari oranghi sì ritrovano nella stessa zona.

In assenza di frutta l’orango mangia anche foglie, cortecce, germogli, uova e nidiacei.

L’orango è molto intelligente e sembra capace di. interpretare il comportamento degli altri animali e degli uccelli. Spesso segue bucerotidi e piccioni fruttivoro per scoprire nuovi alberi da frutta. È anche abile nell’uso degli utensili e, quando piove, lo si è visto strappare una grossa foglia per mettersela intorno alla testa e alle spalle come impermeabile.
• L’orango mangia più di 300 tipi diversi di cibo.

Alcune popolazioni indigene del Borneo pensano che l’orango sia loro spiritualmente legato e che sia il discendente di un uomo disonorato, trasferitosi nella foresta in tempi antichi.

Il nome “orango” viene da due parole malesi, che significano “il vecchio della foresta”.

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