Chamaedorea: coltivazione, esposizione e cura

In generale

le Chamaedorea sono originarie del Messico e dei paesi tropicali dell’America centro^meridionale sono state introdotte in Europa nella prima metà del 1800.

Il nome, derivante dal greco, significa « frutti bassi » e giustifica la bassa taglia dì questa pianta.

Le Chamaedorea sono peraltro dì aspetto elegantissimo e vengono perciò impiegate con successo nella decorazione degli appartamenti.

Morfologìa

Il genere Chamaedorea è della famiglia delle Palmae (sottofamiglia Ceroxyloideae). Racchiude una settantina di specie dì cui alcune (una decina) interessanti l’industria vivaistica.

Si presentano come palme piccole, erette o procombenti, quasi sempre cespugliose, spesse volte di aspetto arundinaceo.

Hanno foglie per lo più pennatosette, qualche volta semplici. Sono piante dioiche, cioè i fiori maschili e femminili si trovano su piante diverse; raramente monoiche o distinte. Il frutto è una bacca piccola, secca o carnosa.

Coltivazione della Chamaedorea

Fatta eccezione di Chamaedorea pacaya e di C. tapejilote, le cui infiorescenze maschili vengono usate, in alcune zone dell’America centrale, come ortaggio, le Chamaedorea vengono da noi coltivate per alimentare l’industria delle piante da appartamento.

Come tutte le palme si riproducono facilmente per seme, operando in serra ed in qualsiasi stagione. E bene impiegare seme fresco, ancora in possesso di germinabilità, caratteristica che perde facilmente per l’alterazione delle sostanze oleose di cui è ricco. Sono, questi accorgimenti, validi per tutte le palme coltivate.

È bene inoltre, per piante giunte a maturità d’impiego, usare un vaso di forma cilindrica e più profondo del normale, per la tendenza delle radici ad assumere portamento verticale. .

Amanti della luce diffusa, le Chamaedorea sono poco esigenti in fatto di acqua, che va però somministrata con regolarità, e di terreno, il cui miscuglio può essere così formato: 3 parti di terra da giardino, 2 parti di terricciato, 2 parti di terriccio di foglie, 1 parte di sabbia. Sulle piante adulte sono utilissime le concimazioni organiche liquide, somministrate dopo l’inverno. Si allevano bene in serra temperata.

Specie e varietà di Chamaedorea

Tra le specie più note ricordiamo la Chamaedorea elegans, molto nota e bella: è la palma più piccola tra quelle coltivate. Ha fogliame leggero nell’aspetto, con foglie pennate lunghe sino a 30 cm.

C. elatior, è interessante per la sua resistenza al freddo, che le permette di vivere all’aperto nelle migliori esposizioni della Riviera dei Fiori e della Costa Azzurra.

C. Ernesti-Augusti, presenta foglie semplici.

Phoenix

Phoenix dactylifera, il dattoliere o palma da datteri, è la palma classica per eccellenza, ricordata nella storia della letteratura antica e moderna, cara ai cattolici per la simbologia del martirio che ne è scaturita da quando Gesù entrò trionfante in Gerusalemme. Conosciuta da tempo immemorabile come albero da frutto, è anche impiegata, in alcune specie, come pianta ornamentale.

Morfologia

Il genere Phoenix appartiene alla famiglia delle Palmae e raggruppa una dozzina di specie. Sono piante per lo più di taglia elevata, il cui stipite è ricoperto alla sommità dalla base dei picciuoli delle vecchie foglie cadute.

Hanno foglie molto grandi, pennate, con pinne intere, rigide, attaccate obliquamente alla rachide. Le pinne basali sono sovente trasformate in spine.

Le infiorescenze, a spadice ascellare e racchiuse ognuna da una spata sino a completo sviluppo, sono assai vistose.

Sono piante dioiche. Il frutto è una bacca generalmente allungata.

Alcune Phoenix rivestono particolare interesse economico per il saporito frutto: il dattero, principale alimento delle tribù arabico-sahariane del deserto, per il legname ed anche per il liquido lattiginoso, dolciastro e fermentescibile che si ricava dai fusti e che si trasforma in bevanda alcoolica.

Coltivazione della Chamaedorea

Per noi l’interesse è dato dal valore ornamentale che alcune specie presentano in sommo grado. Si coltivano tutte con relativa facilità, partendo dal seme, posto a germinare in terrine, in serra di moltiplicazione calda ed umida, o meglio ancora direttamente in vasetti.

Successive invasature, usando un substrato composto da terra di giardino, terriccio di foglie, terra d’erica ed un po’ di sabbia, accompagneranno la pianta allo sviluppo voluto, avendo cura di somministrare abbondante umidità.

Alcime Phoenix si coltivano con successo anche in piena terra nelle regioni Mediterranee e fanno ormai parte del paesaggio di lunghi tratti della nostra costiera.

Specie e varietà

Ricordiamo tra le specie più note la già citata Phoenix dactylifera, la palma da datteri, coltivata per i frutti ed anche per ornamento, nel qual campo però è superata dalla congenere P. canariensis, diffusa lungo le nostre riviere ed in tutti i giardini mediterranei.

Cycas

Simile esteticamente alle palme, anche se botanicamente lontano da esse ed ascritto alla famiglia delle Cycadaceae (Gimnosperme), questo genere ci offre ima dozzina di specie, tutte provenienti dai territori a clima caldo (Cina, Isole della Sonda, Australia, Giappone ecc.) e coltivate per ornamento in tutto il mondo, in serra oppure in piena terra dove il clima è mite, con gli stessi accorgimenti già esaminati per le palme.

La specie più nota è la Cycas revoluta, dal fusto sviluppato, che porta alla sommità un ciuffo di foglie molto grandi, laciniato-pennate, coriacee, di color verde cupo.

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