Sedum: coltivazione, esposizione e cura

sedum tra rocce

In generale

I sedum li troviamo dove la mano sapiente della natura ha radunato un po’ di terriccio, tra due pietre abbandonate sul vecchio alveo di un fiume, tra i ruderi di una costruzione diroccata, sulla stretta cengia di una impervia parete alpina e con pochissima, acqua.

Origini delle sedum

Questo genere, ricco di 300 specie secondo alcuni, 150 secondo altri (Fiori e Bonnier), appartiene alla famiglia delle Crassulaceae ed è cosmopolita, potendosi trovare in tutti i continenti sia pure con entità diverse.

Molte specie sono spontanee in Italia, dove crescono anche in condizioni disagiate.

Sulle Alpi Graie, particolarmente nel massiccio dell’Uja di Bessanese, è un componente della tipica flora locale sino a 3500 m s.m.

piantina


Morfologia

I Sedum sono piante annuali o perenni, erbacee, raramente suffruticose, carnose, con fusti eretti o ricadenti, semplici posssono formare un tappeto muscoide.

Foglie dalle forme più svariate, che assolvono la funzione di immagazzinare l’acqua; sono carnose, succulente, globulose, cilindriche, a margini interi o dentati, sempre stipolate.

I fiori in infiorescenze copiose, a corimbo o panicolate, e qualche volta solitari ed ascellari, sono su schema pentamero, di colore bianco o giallo, raramente roseo o violetto.

Frutto costituito da cinque carpelli liberi contenenti semi minuti.

Coltivazione del sedum

Alcune hanno interesse come piante alimentari da consumarsi fresche, nonché nella medicina popolare per le loro proprietà emetiche, antiscorbutiche e per applicazioni esterne su ferite.

gruppo di sedum

Sono citate come piante da decorazione sin dal 1400, e sono tuttora apprezzate per il giardino roccioso o per ravvivare angoli aridi esposti al sole cocente o vecchi muri.

La loro coltivazione è facilissima perché i Sedum sono piante di pochissime esigenze. Si moltiplicano per divisione dei cespi o per talea di fusto o di radice con estrema facilità.

Crescono praticamente su qualsiasi substrato e non necessitano che di pochissima acqua. Le specie alpine e quelle dei climi temperati si possono coltivare in piena aria per tutto l’anno.

Le altre hanno bisogno di ricovero invernale e si possono coltivare in serra.

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