Dracena: coltivazione, esposizione e cura
In generale
Dall’Africa tropicale, dalle isole dell’Oceano Indiano, dall’America centrale, le dracena ci sono giunte, a partire dal 1640, queste piante di cui alcune estremamente eleganti nel portamento e graziose nel fogliame.
Sono da annoverarsi tra le più preziose essenze da appartamento, unendo alla bellezza la tanto necessaria resistenza alle poco favorevoli condizioni ambientali proprie delle case moderne.
Dopo varie incertezze queste Monocotiledoni sono state ascritte alla famiglia delle Liliaceae ed il genere Dracaena ha raccolto una quarantina di specie erbacee od arborescenti, di cui circa una ventina registrano un interesse per la coltura a scopo orticolo ornamentale.
Morfologia
la dracena sono piante arbustive, possono talvolta divenire, nei paesi di origine, veri e propri alberi di enorme sviluppo.
Quelle coltivate da noi hanno portamento basso e sviluppo modesto, fusto rigido ed eretto, rivestito di foglie lunghe, sessili o largamente picciuolate, ensiformi, oppure ovate, lanceolate od ellittiche, di un bel colore verde uniforme o striato di bianco.
Numerose sono le specie che presentano le foglie riunite a rosetta sulla sommità dello stipite.
L’infiorescenza a pannocchia od a capolino, con singoli fiori piccoli e di colore indeciso verde-biancastro o verde giallognolo, non ha che scarso valore decorativo. Il frutto è una bacca a tre logge.
Sino al 1868, anno in cui fu distrutto da un violento fortunale, un esemplare di Dracaena draco, sradicato a Tenerife, era uno degli alberi più grandi e più vecchi della Terra. Con un età stimata di 6000 anni e 14 m di circonferenza.
Dagli alberi di questa specie si ricava, nelle zone di origine, una resina impiegata nella preparazione di vernici e per scopi terapeutici.
Nella medicina locale sono usate altre numerose specie di Dracaena (D. congesta, le cui radici sono usate come vermifugo e per combattere i reumatismi, D. schyzanta ecc.).
Mentre da alcune si prelevano i giovani germogli che si cucinano come gli asparagi.
Coltivazione della dracena
Le dracena sono molto apprezzate per le loro qualità decorative, hanno trovato un posto di rilievo fra le varie piante ornamentali.
Ultimamente hanno aumentato la loro popolarità grazie al curioso cosiddetto ” tronchetto della felicità”, che non è altro che una talea di Dracaena.
Le dracene si coltivano in serra temperata o calda, a temperature fra 12 e 15°C.
La riproduzione avviene per seme, per talea o per margotta.
LA coltivazione avviene in un terriccio leggero e ricco, che può essere composto da una parte di torba, una parte di terriccio di foglie, mezza parte di sabbia.
Si eviti accuratamente la condensazione di acqua sulle foglie, la quale darebbe luogo a macchie deturpanti.
Specie e varietà di draena
Dracaena deremensis, particolarmente bella, con foglie aggraziate verdi a strisce argentee.
Degne di nota anche la D. fragrans, nelle varietà lindenii e massangeana; la D. hookerìana; la Dracena goldieana; la Drac. godsejfiana, apprezzata per la formi arbustiva e le foglie spiralate verdi scure macchiate di chiaro.
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