Ara macao: allevamento, alimentazione e riproduzione.

ara macao

L’Ara macao affascina. Grande pappagallo colorato è frequente compagno di molti ornitofili. In realtà lo spazio di cui ha bisogno, i danni che può arrecare e l’attenzione che richiede non sono
ancora ben conosciuti. Un motivo di più per scoprirlo insieme.

Descrizione dell’Ara macao

L’Ara macao (Ara macao) è uno splendido pappagallo, che ha nel piumaggio tutti i colori dei tropici ed una grande intelligenza, che gli permette di avere con l’uomo un rapporto basato sul reciproco riispetto ma senza eccessive confidenze.

Prima di conoscerlo meglio conviene però ricordare le numerose difficoltà legate a questo uccello quale animale domestico.

Il suo commercio Internazionale è interdetto dalla Convenzione di Washington (la specie è inclusa nell’appendice I) e la sua riproduzione in cattività necessità di numerose cure e di spazio. Il suo allevamento è pertanto riservato ai parchi ornitologici o ad allevatori privati di grande esperienza e con la disponibilità di ampie voliere.

In natura.

In natura l’Ara macao abita le foreste pluviali dell’America centrale e del sud (sono note in particolare le grandi colonie del Brasile). Animale dal carattere selvatico, vive generalmente in piccoli gruppi formati da più coppie legate per tutta la vita.

su posatoio

Come accade spesso per i grandi uccelli conserva il nido anno dopo anno e può passarlo ai propri discendenti. Nella famiglia delle ara, i più grandi tra gli Psittacidi, l’Ara macao è la più ‘piccola’, misurando appena 85 cm.

Il suo becco ricurvo è particolarmente adunco e imponente, soprattutto nel maschio. Negli allevamenti un tale animale impone delle precauzioni ed una grande attenzione alle sue esigenze, in natura abita regioni tropicali e, pur vivendo bene nel nostro clima, è necessario acclimatarlo, evitando temperature inferiori ai 15°; conviene comunque ospitarlo in ambienti più calai.

Il distruttore

La sua taglia impone ovviamente una voliera di adeguate dimensioni. Se lo si vuole mantenere in un ambiente interno è necessario avere una voliera di almeno due metri di altezza, per altrettanti di larghezza e di profondità.

Le sbarre della voliera non devono essere troppo fini perché non resisterebbero al becco del nostro amico, ma sufficientemente spaziate per permettere all’uccello di sentirsi a suo agio. Animali abituati possono essere tenuti in libertà, fuori dalla voliera, a stretto contatto con 17 uomo, al quale si affezionano facilmente.

Gli ara sono pappagalli particolarmente intelligenti, in grado di apprendere e stabilire un rapporto affettivo con l’allevatore. Problema non indifferente è la capacità distruttiva di questa specie; basta osservare il loro becco per intuire che disastro possono provocare ad un divano o ad un tappeto.

Quindi quando l’uccello gira libero per casa, meglio tenerlo d’occhio sia nella voliera interna che all’esterno la presenza di posatoi, dalle forme simili a quelle dei rami degli alberi presenti nelle foreste tropicali, è assolutamente indispensabile.

testa ara macao

L’Ara macao ama arrampicarsi aiutandosi anche con il becco, che usa volentieri sul legno. Sempre più spesso vengono presentati sul mercato posatoi solidi, funzionali ed esteticamente validi, in gran parte importati dagli Stati Uniti dove questo pappagallo è divenuto molto popolare come pet, eguagliando cani e gatti tra gli animali domestici più diffusi.

La riproduzione

L’ara macao può vivere bene anche in una voliera esterna (nelle regioni settentrionali in inverno ovvia mente va alloggiato in ambiente riparto e riscaldato)!

La voliera dovrà avere dimensioni adeguate e necessariamente un ricovero e la presenza di numerosi posatoi. La riproduzione può aver luogo solo se la coppia è assolutamente a suo agio; in tal caso si possono avere due covate annue, composte generalmente da due uova ciascuna. La coppia cova le uova per circa 27 giorni e i giovani divengono autonomi all’età ai quattro mesi.

Per riuscire nella riproduzione dell’Ara macao è necessario non solo essere adeguatamente equipaggiati ed avere ragguardevole spazio, ma soprattutto conoscere bene la specie e le tecniche di allevamento.

Abbiamo parlato fin qui, sia ben chiaro, dei soggetti domestici della specie, quelli cioè che derivano da più generazioni riprodotte negli allevamenti. Gli esemplari selvatici vanno lasciati vivere, liberi, nelle foreste dell’America del Sud, non solo perché imposto dalla legge ma soprattutto per rispetto etologico

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